RAZIONALE
L’osteoporosi è una malattia grave che colpisce entrambi i generi la cui incidenza aumenta con l’età. Essa conduce a fratture che, a loro volta, aumentano il rischio di disabilità, peggiorano la qualità della vita e la mortalità. La prevalenza della malattia in Italia è del 23 % per le donne e 7 % per gli uomini nella fascia di età dai 50 anni in su, e si stima che si siano verificati 0,56 milioni di fratture da fragilità nell’ultimo anno. Poiché nei prossimi venti anni la percentuale della popolazione italiana al di sopra dei 65 anni di età aumenterà del 25%, è atteso un proporzionale incremento dell’incidenza dell’osteoporosi e della sua principale complicanza, la frattura. Nel nostro Paese, le fratture da fragilità sono attualmente la quarta principale causa di morbilità associata alle malattie croniche. In Italia sono stati più di 700 mila i giorni di malattia/anno richiesti dalle persone in età di prepensionamento colpite da fratture da fragilità. In seguito a una frattura da fragilità, è cinque volte più probabile che i pazienti subiscano una seconda frattura entro i successivi 2 anni. Nonostante la gravità di questi dati, il 75% dei pazienti anziani non riceve un trattamento farmacologico per l’osteoporosi in seguito a una frattura del femore. La perdita dell’indipendenza e della mobilità associata alle fratture comporta uno stress fisico, emotivo ed economico sia per i pazienti, sia per i familiari, da cui deriva la necessità di ricorrere all’assistenza istituzionale, in particolare nelle fasce di età più alte.
Pilastri della terapia sono i bifosfonati, il denosumab e il teriparatide, sempre in associazione con la vitamina D. Strategici sono pure l’approccio nutrizionale corretto e l’abolizione dei fattori di rischio modificabili. Purtroppo, a un anno dalla prima frattura, solo il 50% dei pazienti aderisce alle cure prescritte per l’osteoporosi e la fragilità ossea.
Sta dunque emergendo una sfida, sempre più difficile, per la sanità pubblica. Vi è la necessità di dare priorità all’assistenza dei soggetti a rischio di frattura o rifrattura, in quanto si tratta di un’area che presenta esigenze mediche non ancora soddisfatte. Attraverso una migliore comprensione dei meccanismi alla base della comparsa dell’osteoporosi e delle fratture e del modo in cui è possibile prevenire e curare le stesse, che sono gli obiettivi che si propone questo corso, si può contribuire a migliorare le condizioni di salute dei soggetti a rischio e a ridurre gli oneri per il SSN. Il corso fornirà le basi per comprendere l’importanza di una terapia appropriata e sicura e le abilità per diagnosticare precocemente la malattia.