RAZIONALE
La pandemia da SARS-COV-2 rappresenta da Febbraio 2020 a tutt’oggi una emergenza mondiale che in un primo momento ha portato l’attenzione sull’aspetto infettivologico e respiratorio del paziente che contrae l’infezione. Con le misure rigide adottate in Marzo 2020 che hanno visto la chiusura delle normali attività cliniche è emerso il problema e la sfida anche per i pazienti con malattie reumatologiche e per i reumatologi. Sono cresciute le preoccupazioni dei pazienti reumatologici in terapia con farmaci immunomodulanti per il timore che la risposta del sistema immunitario al virus potesse risultare compromessa e per il rischio infettivo a cui è predisposto il paziente per il fatto di essere affetto da malattia reumatica e per l’uso di farmaci immunosoppressori.
La chiusura in un primo momento degli ambulatori e il timore ancora oggi dei pazienti di recarsi presso le strutture ospedaliere ha portato ad una anomala gestione del paziente affetto da una malattia cronica che necessita di un monitoraggio continuo della terapia. In questo momento è pertanto fondamentale la gestione integrata tra specialista reumatologo e medico di medicina generale con l’obiettivo di un controllo ottimale di questi pazienti. L’avvento oggi del vaccino per il Covid-19, al pari di tutti gli altri vaccini, impone una stretta comunicazione e un linguaggio comune tra MMG e reumatologo così da poter a rispondere alle domande poste dai pazienti e soprattutto essere capaci di valutare le eventuali problematiche annesse alle terapie e alla vaccinazione.
L’obiettivo dell’incontro odierno è di esaminare i rischi e la sicurezza dei farmaci immunomodulatori e immunosoppressori usati per la gestione dei pazienti con malattie corniche reumatologiche e fornire dei fondamenti al MMG che venga interpellato del paziente reumatologico.