RAZIONALE
L’infertilità di coppia colpisce circa il 15% delle coppie in età riproduttiva contribuendo al calo
demografico in atto in molti Paesi occidentali tra cui l’Italia. Nella metà dei casi è coinvolto il
fattore maschile, esclusivamente o abbinato ad una concausa femminile. Purtroppo a questa
realtà non corrisponde un’analoga attenzione clinica alla prevenzione ed alla terapia dell’infertilità
maschile. Gli uomini non hanno ancora una mentalità rivolta alla prevenzione delle affezioni/stili di
vita che possono avere ricadute sulla fertilità futura, non fanno controlli andrologici e sono gli
ultimi ad essere coinvolti nella diagnostica di un’infertilità di coppia. La diagnostica stessa presenta
tuttora alcune difficoltà, a partire dalla possibilità di effettuare un esame seminale attendibile in
laboratori certificati facilmente accessibili.
Gli andrologi, da tempo, stanno indagando ed approfondendo l’eziologia ed i trattamenti
dell’infertilità maschile che, purtroppo, ancora oggi è spesso considerata“idiopatica”. In questa
categoria rientrano le situazioni correlabili ai mutati stili di vita, alla diffusione di inquinanti
ambientali, soprattutto dei cosiddetti “interferenti endocrini” ma anche svariate condizioni su
base genetica che si stanno progressivamente definendo.
E’, pertanto, di estrema importanza ed attualità approfondire questo settore della clinica in modo
interdisciplinare, lavorando in tandem con i colleghi ginecologi che si occupano di PMA perché la
coppia infertile abbia un supporto valido per entrambi i partners e si possa finalmente sviluppare
una rete di prevenzione efficiente in merito.
A lato di questa condizione vanno sempre considerate anche le consistenti ricadute sulla vita
sessuale che si determinano nella coppia infertile