RAZIONALE
Ad un anno di distanza dal primo caso di malattia da Covid-19, più precisamente Severe Acute Respiratory Sndrome (Sars-Cov-2), oggi siamo senz’altro più preparati nella gestione della stessa. Una cosa che è emersa prima di tutte come determinante prognostico fondamentale è il ruolo svolto, oltre che dalla carica virale, dal livello di comorbidità.
L’impatto della pandemia sul sistema sanitario nazionale ha portato ad una forte limitazione dell’offerta di servizi sanitari, in particolar modo riguardanti tutte le attività specialistiche ambulatoriali non urgenti. Per esempio un’importante fetta di pazienti con sindrome coronarica acuta ha dovuto saltare il controllo che di solito veniva fatto dopo i primi 12 mesi dall’evento acuto. Si tratta di principali fruitori di certe prestazioni, ma riguarda anche tutti quei pazienti che necessitano di una prima visita. Tutto ciò ha reso necessaria una riorganizzazione più concreta ed efficace degli ambulatori ospedalieri e territoriali che ha portato anche a nuove forme di gestione del paziente a distanza tramite la sempre più presente sanità digitale applicata o telemedicina.
Al giorno d’oggi le patologie cardio-celebrovascolari e polmonari, da sole o combinate, sono state più attentamente studiate ed osservate sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico.
L’obiettivo di questo corso è prendere in esame il paziente complicato affetto da patologie respiratorie, cardiovascolari e neurologiche e cercare di individuare, in uno scambio di opinioni tra gli specialisti di riferimento della medicina del territorio, la migliore gestione possibile dello stesso al tempo di Covid-19.